Io sono Marco-kun dunque..e Kay?
A dire il vero sarebbe bello imparare qualcosa dell'alfabeto Giapponese e qualche verbo.
"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perch? rubacchiavano.Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perch? mi stavano antipatici.Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perch? mi erano fastidiosi.Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perch? io non ero comunista.Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare."
Berloit Brecht
Katatonia-Unfurl
At city centre 9 pm
Just like you wrote
And i try to think about
Snow coming in
Just like before
I will be on stand-by
Scusate il doppio post, ma era per mettere in evidenza!
La struttura della frase
La frase, in giapponese, viene regolamentata da certe particelle dette eclittiche. Esse servono per dare la "sfumatura" alla frase, e ne esistono parecchie per dare parecchi "toni diversi", o per regolamentare la frase. I principali, per una frase elementare, sono due:
の (no)
E' la particella del complemento di specificazione, una specie di genitivo sassone. Viene utilizzata sia come possessivo (Mario no tegami=la lettera di Mario), sia per creare alcuni aggettivi (aka no tsuki=luna rossa). Inoltre viene anche usato per definire la provenienza (Tokyou no tomodachi=l'amico di Tokyou). E' una delle più usate in giapponese, e ha svariatissimi usi: gli altri li vedremo altre volte, se incontreremo i casi specifici.
は ("ha", ma si pronuncia "wa")
Indica l'argomento della frase, che il più delle volte é il soggetto (anche se, nel caso uno voglia indicare PROPRIO il soggetto allora deve usare が (ga)). In pratica indica la parola su cui si basa l'azione, e si mette SEMPRE dopo di essa. Ma, per capire meglio, passiamo alle frasi vere e proprie!
Il primo tipo di frase basilare é quella utilizzata, ad esempio, per presentarsi. Infatti la formula usata é "sogg+"wa"+compl. oggetto+verbo". Ma passiamo agli esempi:
- abbiamo detto questa formula base viene utilizzata, ad esempio, per presentarsi... e allora presentiamoci!
Io mi chiamo Yamato=Watashi wa Yamato desu.
Analizzando la frase:
Watashi=io (soggetto)
wa=particella enclittica
Yamato=complemento oggetto
desu=essere/sono (verbo)
- un altro esempio, ad esempio, può essere anche una delle frasi più utilizzate negli shojo manga (XD): "mi piaci"! Quindi mettiamo il caso che devo dichiararmi ad una certa Sakura.
Watashi wa Sakura-chan suki/daisuki=Mi piaci/Sakura, mi piaci
Watashi=io (soggetto)
wa=particella enclittica
Sakura-chan=complemento oggetto
suki/daisuki= mi piaci/mi piaci tanto (verbo)
Dal momento che, per ora, ho fatto una lezione sulle frasi senza nemmeno una piccola introduzione riguardante i vari complementi, é meglio fermarci qui. La frase con il "no" la faremo un'altra volta, e forse prima preparerò delle lezionincine introduttive (ho saltato delle tappe, e ammetto di aver sbagliato...). Intanto, per rimediare, vi do alcune dirtte:
Nota 1: Il soggetto "io" (così come anche altri soggetti, come vedremo quando avrò voglia di preparare la lezione apposita xD) in giapponese possono essere detti con diverse forme a seconda di chi sei tu e della persona con cui stai parlando. Per ora vi mostro solo la divisione tra neutro, femminile e maschile:
Watashi=è neutro, e lo possono usare sia i maschi che le femmine;
Atashi=é puramente femminile. Se un maschio lo usa verrà inevitabilmente preso per uno dell'altra sponda, quindi attenti;
Ore=é puramente maschile. Quindi una ragazza che lo usa non ci fa di certo una bella figura: fate attenzione, fanciulle! Nota 2: In giapponese non esiste il soggetto o il complemento oggetto sottointeso! Va sempre specificato il soggetto e il complemento oggetto dell'azione, e se parlate di una certa persona allora la forma migliore (come visto nel caso di "mi piaci", che poi é una contrazione di "a me piaci tu"!) é utilizzare proprio il nome di quella persona ("Watashi wa Sakura-chan suki", in cui si usa "Sakura-chan" anche se si sta parlando con la diretta interessata!).
Spero di non essermi dimenticato nulla, e nel caso Yuji mi correggerà!! Ci vediamo la prossima volta, in cui tenterò di fare un po' di introduzione! Scusate se non ci ho pensato prima^^"
Dovete sapere che in giapponese esistono molti "livelli" di linguaggio, a seconda del sesso proprio, del proprio interlocutore e soprattutto a secon dell'importanza. Oltre che gli onorifici, che conoscete già grazie alla esaustiva lezione di Yuji, fanno molto anche i pronomi che si utilizzano all'interno della frase. Partiamo con i pronomi personali!
- Prima persona singolare: 我 (Ware, われ): aulico, elevato, quasi poetico; 私 (Watakushi, わたくし): formale, adatto a situazioni ufficiali; 私 (Watashi, わたし): sia maschile che femminile, abbastanza formale, neutro, adatto a tutte le occasioni; 私 (Atashi, あたし): femminile, abbastanza formale, neutro; 僕 (Boku, ぼく): maschile, informale, non maleducato; うち (Uchi): molto raro; 俺 (Ore, おれ): maschile, molto informale, tipico da usare tra amici. In situazioni non colloquiali, ha un che di arrogante. Usato da un superiore con un dipendente.
- Seconda persona singolare: あなた (Anata): formale, neutro ed educato; あんた (Anta): meno formale che qui sopra; 君 (Kimi, きみ): confidenziale, maschile; お前 (Omae, おまえ): maschile, si usa tra amici o nei cofronti dei dipendenti. E' l'equivalente di "ore"; 己 (Onore, おのれ): offensivo, dispregiativo.
- Terza persona singolare: 彼 (Kare, かれ): trad lett=egli; 彼女 (Kanojo, かのじょ): trad lett=ella; こいつ、あいつ、 そいつ (Koitsu, Aitsu, Soitsu): lett=questo, codesto, quello. Piuttosto sgarbato; あの (ano); 人 (hito, ひと): lett="quella persona". Piuttosto neutro, usato spesso.
Per quanto riguarda le persone plurali, solitamente basta aggiungere la desinenza "tachi" o "ra". Ovviamente il significato linguistico di ogni pronome non cambia!
- Prima persona plurale: 私達 (Watashitachi, わたしたち); 僕達 (Bokutachi, ぼくたち); 僕等 (Bokura, ぼくら); 俺達 (Oretachi, おれたち); 俺等 (Orera/Oira, おれら/ おいら).
- Seconda persona plurale: 貴方々 (Anatagata, あなたがた); あんたら (Antara); 君達 (Kimitachi, きみたち); お前達 (Omaetachi, おまえたち); お前等 (Omaera, おまえら).
- Terza persona plurale: 彼等 (Karera, かれら).
Passiamo ora agli aggettivi e ai pronomi dimostrativi. Essi hanno la stessa funzione e lo stesso significato di quelli italiani, ma si differenziano per un particolare molto importante: in giapponese, per quanto riguarda i sostantivi, non esistono distinzioni di genere e di numero, e non c'é di declinazione. Indi per cui anche per gli aggettivi e i pronomi non ci sarà differenza tra maschile e femminile, tra singolare e plurale!! Ma passiamo a vedere i singoli casi:
- Pronomi dimostrativi: これ (Kore): lett=questo; それ (Sore): lett=codesto; あれ (Are): lett=quello.
Per gli aggettivi dimostrativi basta togliere il suffisso "re" e mettere quello "no". Quindi: この (Kono); その (Sono); あの (Ano).
Attenzione: gli aggettivi, in quanto tali, devono essere SEMPRE accompagnati dal sostantivo a cui si riferiscono, proprio come in italiano!.
Per adesso é tutto, alla prossima!!
Ultima modifica di Yamato il 08 lug 2008, 13:39, modificato 1 volta in totale.